Un sonetto è un poesia con più di 14 strofe tradizionali, composto da due quartine in 2 rime e due terzine in 3 o, meno frequentemente, 2 rime. Altre caratteristiche intrinseche del sonetto sono le seguenti: L’uso di rime incrociate e ad anello nelle quartine. La rima delle terzine è arbitraria, ma è auspicabile una rima diversa da quella delle quartine. Presenza obbligatoria di due catene di rime passanti nei primi otto versi. L’uso di una dimensione che è definita per la tradizione letteraria. Così, in russo la rima sillabica è caratterizzata dal pentametro o dal giambo esametro, e nella rima sillabica inglese – dal giambo pentametro. Nella poesia sillabica italiana, la dimensione più comune è quella di undici sillabe.
Le dodici sillabe (verso alessandrino) sono tradizionali nella poesia francese. La composizione è rigorosa secondo il tema scelto. La struttura del sonetto lirico presuppone che nella prima quartina l’autore enunci un pensiero (tesi). Nella seconda quartina questa idea è sviluppata con l’aiuto di immagini artistiche. La prima terzina di solito contiene l’antitesi, cioè l’idea opposta o immagini astratte. Nell’ultima parte l’autore è incaricato di collegare i due pensieri insieme, per esempio sotto forma di una metafora o di un confronto.
Il movimento per l’emancipazione della poesia è sempre stato un argomento di studio attivo. È interessante notare che i ricercatori hanno mostrato una maggiore attenzione al sonetto. Questo non è sorprendente, dato che questa forma è caratterizzata da una moderata brevità, armonia strutturale e bellezza.
Naturalmente, il sonetto non ha ricevuto meno attenzione da parte dei poeti. In tempi diversi e in diversi paesi molti autori ricorsero a questa forma per esprimere forti emozioni e sentimenti acuti. Nell’Italia dei secoli XII-XIV i sonetti erano popolari tra gli autori di scuola democratica e di “dolce stile nuovo”.
Maestri della parola come C. Angoglieri, G. Cavalcanti, C. de Pistoia e altri li hanno usati per esaltare le virtù della Bella Signora, il mondo spirituale dell’uomo e le gioie della vita. Francesco Petrarca è considerato l’autore più famoso di questo periodo poiché compose più di trecento sonetti dedicati a Laura, l’amata del poeta. Il sonetto è stato adottato dall’Italia dagli autori inglesi. Nel XIV secolo Geoffrey Chaucer stabilì una tradizione poetica, traducendo i sonetti di Petrarca in inglese. I più famosi sono i poemi di William Shakespeare.
È interessante notare che rappresentano un’uscita dal canone italiano. Nella maggior parte delle sue opere l’autore ha uno schema diverso (abab cdcd efef gg), e in alcuni casi non osserva nemmeno la regola delle quattordici righe. L’autore dei primi sonetti sillabici è considerato Alexander P. Sumarokov. All’inizio del XIX secolo questa forma era diventata popolare in Russia. I sonetti di A. A. Delvig, A. S. Pushkin, E. A. Baratynsky, N. M. Yazykov e altri sono ampiamente conosciuti. È interessante notare che molti poeti presero un interesse particolarmente acuto per il sonetto dopo la rivolta decembrina. I temi principali di quel periodo erano la libertà, le aspirazioni umane, le gesta degli eroi del passato, ecc. I sonetti lirici in questo periodo uscirono dalla penna di A. A. Fet e N. A. Nekrasov.